Pinacoteca civica “Girolamo Buratto”

Tra le opere esposte nella Pinacoteca si ricorda Il Sogno di Giacobbe, attribuito proprio al Buratto, allievo del Pomarancio, e un’importante tavola Madonna in trono con Bambino tra i SS.Andrea ed Elena ed angeli musicanti del pittore iberico Ioannes Hispanus.

Quest’opera richiama la devozione alla Croce, viva a Montecassiano per la presenza di una reliquia. La tavola fu iniziata nel 1506, alla fine di un’epidemia di peste, e terminata intorno al 1508. Si segnala infine il dipinto che raffigura San Giovanni Battista in prigione, prima metà del XVI secolo, attribuito a Pietro Ricchi detto il Lucchese. Infine, la Pinacoteca ospita la Galleria di Giovanni Cingolani, pittore montecassianese noto in Italia e in Argentina.

Museo di Arte Sacra “Giovanni da San Guglielmo”

Tra le opere ospitate dalla chiesa, si trova la pala d’altare raffigurante La Predica di San Giovanni Battista, opera di Girolamo Buratto o Buratti. La chiesa è sede del Museo di Arte Sacra “Giovanni da San Guglielmo”, i cui pezzi più importanti sono gli argenti dei maceratesi Domenico e Antonio Piani e due busti di San Cassiano. Il museo conserva, inoltre, numerosi oggetti liturgici: reliquiari, calici, croci, opere di botteghe orafe marchigiane e romane.

Palazzo Compagnucci

Nel secolo XVI Antonio Scaramuccia vi allevò segretamente per cinque anni Amedeo di Savoia, figlio del Duca Emanuele Filiberto.

L’attuale facciata est è stata ricostruita nel 1806, dopo l’abbattimento del contiguo Palazzo Pretoriale o del Podestà, che ha consentito un ampliamento della piazza. Il Piano Nobile ospita la Pinacoteca civica Girolamo Buratto ed è contraddistinto da diverse sale caratterizzate da grottesche decorazioni a guazzo e ad affresco in stile pompeiano.

Ad oggi, è ignoto il nome dell’artista che ha eseguito i dipinti.

Museo delle Confraternite

Tra gli oggetti, che il Museo raccoglie sono presenti oggetti processionali dell’argentiere Antonio Piani, della seconda metà del XVIII secolo, appartenenti alla Confraternita del SS. Sacramento. Si segnala, inoltr, il grande stendardo settecentesco della Madonna del Carmine, il cataletto in legno dipinto e dorato della Confraternita dei SS. Filippo e Giacomo, con cui viene trasportato il Cristo morto nella processione del Venerdì Santo, la croce processionale in legno scolpito e dorato della Confraternita della SS. Trinità, del XVII secolo, e il crocifisso processionale, con il Cristo in argento, della confraternita del SS. Sacramento, opera dell’argentiere tedesco Dionisio Boemer, nel XVIII secolo.

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